In questa giornata ho capito che ci sono due cose che non smetteranno mai di farmi venire le lacrime agli occhi, qualunque sia il luogo e qualunque sia la situazione: la musica e i bambini.
Concerto di un gruppo di amici, seduta in prima fila sotto il palco le note mi travolgono. La batteria mi fa saltare, ho voglia di rompere tutto, i piedi e le mani si muovono senza controllo; ce l'ho nel sangue, mi pulsa nelle vene quel suono secco e deciso. La chitarra è come il canto degli uccelli all'alba; su e giù lungo il manico le combinazioni di tasti e corde sono infinite ma stasera.. stasera la prima canzone che ho sentito mi ha lasciata senza parole. Solo chitarra, chitarra e silenzio e dita che si muovevano velocissime; passerei tutta la vita ad ascoltare. Poi il basso, quello timido e misterioso, che si sente se manca e quando c'è si confonde un po'; ha un suono caldo, mi trascina ed è un eterno rincorrersi, continuare a tendere un filo sapendo che non si spezzerà.
La musica è tutto, la musica è ovunque, è intorno a noi costantemente.
Anche nel cigolio delle quattro ruote di una bicicletta rosa di barbie, montata da una bambina di cinque anni.
Stamattina ho fatto il colloquio per i centri estivi, sono arrivata un'ora prima e mi sono fermata nella piazza, seduta al sole su una panchina; neanche la musica stavolta, solo io e il tempo che passa e la gente che cammina, corre, cambia. C'erano tanti bambini, con i nonni il papà o la mamma. Non potevo evitare di guardarli e il mio occhio li cercava incuriosito; le mani piccole, gli occhioni dolci, l'espressione tenera e ingenua di un'affetto che è puro e di un pensiero incontaminato. Sognano, i bambini; e fanno sognare anche noi.
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